Una delle ultime serate a cui ho potuto partecipare è stata resa molto interessante dalla presenza di JACOPO BIONDI SANTI, il cui nonno Ferruccio ha “fatto” il BRUNELLO di MONTALCINO.

Jacopo cura invece la tenuta del CASTELLO DI MONTEPO; trattasi di una tenuta molto ampia di 550 ettari di cui, però, solo una parte a viticoltura, situata in Maremma nel comune di Scansano.

Jacopo ci ha spiegato che per poter individuare i terreni su cui le viti potessero rendere al meglio, ha fatto eseguire un minuzioso lavoro di ZONAZIONE: una equipe di agronomi, geologi, ricercatori ed enologi ha analizzato migliaia di dati raccolti sul campo arrivando a stabilire le caratteristiche di ogni particella di terreno riuscendo così ad individuare quali fossero gli appezzamenti più adatti ad ottenere,dai singoli vitigni, vini di eccezionale FINEZZA e capacità di INVECCHIAMENTO. Tale lavoro di zonazione è stato riconosciuto come uno dei più completi, non solo a livello italiano ma in assoluto.

I vitigni sono naturalmente il Sangiovese Grosso  BBS11, che sta per Brunello Biondi Santi 11, il clone selezionato da suo nonno Ferruccio che si è rivelato il migliore per la produzione del BRUNELLO di MONTALCINO, il Cabernet Sauvignon ed il Merlot.

Una curiosità: il clone BBS11 è l’unico al mondo a portare il nome della  famiglia che lo ha selezionato. Può venire utilizzato da tutti i produttori ma solo la famiglia BIONDI SANTI lo può nominare in etichetta.

I vini degustati sono stati i seguenti:

MORELLINO di SCANSANO 2017 95%Sangiovese Grosso BBS11 e 5% Cabernet Sauvignon, ottenuto con fermentazione di 15 gg ed affinato per 8 mesi in botti di rovere di Slavonia: all’olfatto si presenta con una bella ciliegiona seguita da prugna e mora con una leggera nota di legno buono, sul palato il corpo è sostenuto da buona acidità, complessivamente molto equilibrato.

– SASSOALLORO 2016 ottenuto con fermentazione di 24/28 gg da Sangiovese Grosso BBS11 in purezza: già all’olfatto si presenta molto equilibrato, di grande finezza, con mix di frutti rossi e legno buono ben misurato mentre il corpo, molto equilibrato, rivela una piacevole nota speziata.

SASSOALLORO 2012 ottenuto come il precedente si presenta con estrema finezza, austero, equilibratissimo con leggera speziatura.

SCHIDIONE 2015 ottenuto con 40% di Sangiovese Grosso BBS11, 40% di Cabernet Sauvignon e 20 di Merlot: all’olfatto il sentore che riconduce al legno è delicato e la nota vanigliata piacevole, a seguire frutti rossi in perfetto equilibrio, il corpo, molto equilibrato, è completato da tannicità setosa completata da buona acidità con finale di leggera speziatura. Un rosso elegante e molto piacevole.

SCHIDIONE 2011 ottenuto come il precedente: olfatto in perfetto equilibrio con leggera speziatura, mentre il corpo si manifesta con confetture di marasca e poi con prugna, mora e cacao, molto persistente.

SCHIDIONE 1998: Jacopo ci ha spiegato che la vendemmia ’98 non è stata un’annata eccezionale, e che, dopo vent’anni, è ormai in fase discendente: si presenta evoluto con sentori di goudron ed una leggera nota di pietra focaia.

In definitiva tutti vini dai quali traspare l’intervento di OTTIMI  MENOLOGI che hanno curato alla perfezione l’aspetto dell’equilibrio e nei quali non si riesce a trovare neppure una VIRGOLA FUORI POSTO.  Sicuramente anche il certosino lavoro di ZONAZIONE ha contribuito all’ottenimento di questi risultati.